Giovedì 30 maggio, presso l’agriturismo Casale del Castellacio, è stato presentato il nuovo importantissimo contratto di filiera, stipulato da Coldiretti e Inalca, finalizzato a far rinascere il settore dei bovini da carne “nati ed allevati in Italia”. Per tanti anni, infatti, questo comparto ha fatto registrare una decrescita costante, con la conseguente scomparsa di molti allevamenti, provocata dalla non remuneratività del settore. La causa? L’aumento netto delle importazioni di carne extra nazionale.
Attualmente, grazie alle campagne informative sui consumatori realizzate dalla Coldiretti, la richiesta di questa tipologia di prodotto è notevolmente cresciuta, con la domanda che ha sorpassato l’offerta. Per questo motivo è nato il contratto di filiera che darà modo a tante aziende agro-zootecniche di ripristinare la linea vacca-vitello e offrirà grandi opportunità economiche a chi già se ne occupa o a chi vuole riconvertire l’azienda. Uno storico accordo che ha visto la Coldiretti protagonista e che porterà lavoro, benefici economici e ripopolamento demografico nella dorsale appenninica, dove molte stalle hanno chiuso, anche a causa dei ripetuti terremoti. In questo modo l’allevamento dei bovini da carne, nati ed allevati in Italia, tornerà ad essere protagonista.
All’incontro hanno partecipato il presidente Coldiretti Roma Niccolò Sacchetti; il vicepresidente dell’Associazione Italiana Allevatori Claudio Destro; il responsabile nazionale delle politiche Coldiretti Stefano Leporati; il presidente Anacli Mallko Gallone. Ha moderato Sara Paraluppi, direttore regionale Coldiretti Lazio.