16 Luglio 2010
Trattativa vertenza latte

Anche i sindaci di Veroli e S.Donato Val Comino, hanno aderito al tavolo di crisi permanente per la vertenza del latte. Infatti Giuseppe D’Onorio e Antonello Antonellis, primi cittadini dei due centri della Ciociaria, hanno inteso manifestare vicinanza alla Coldiretti aderendo all’iniziativa lanciata dal direttore della Coldiretti di Frosinone, Gianni Lisi. Ad oggi sono oltre 20 i comuni che hanno aderito al tavolo ai quali si devono aggiungere il consigliere regionale Francesco Scalia e la Provincia di Frosinone per tramite dell’assessore provinciale all’agricoltura, Giovanni Melone. La trattativa per il prezzo si è interrotta – ha commentato Lisi – e siamo ad una fase di stallo che ci preoccupa e non poco. Questa nostra vertenza intrapresa sin dall’inizio di maggio, infatti, rischia di portare all’esasperazione i nostri produttori stanchi, come noi,  di false promesse e proclami roboanti e costretti a consegnare il proprio prodotto di qualità ad un prezzo non più competitivo da tempo”. La situazione è a di poco esplosiva – commentano dall’entourage di Lisi – la trattativa si è arenata poiché alle richieste di un prezzo per litro pari a 39,90 i responsabili della Centrale hanno risposto picche dimostrando davvero poco tatto per la categoria. Oggi il prodotto, che viene venduto al consumo ad oltre 1 euro e 60, viene pagato agli allevatori con poco più di 35 centesimi.  “Eravamo stati facili profeti – ha aggiunto Lisi - nel prevedere che l’ottimismo di qualcuno fosse fuori luogo. Le offerte di portare il prezzo a 37,40 hanno dimostrato subito che tra la nostra proposta e quella della centrale ci fosse un baratro. D’altronde la Regione, tramite l’assessore all’agricoltura, ha provato a mediare proponendo 38 centesimi e 50 a litro ma anche questa ipotesi alla Centrale non è piaciuta.Se non si chiude  questa vertenza – chiosa ancora Lisi - si potrebbero perdere anche i finanziamenti legati alla promozione, la sicurezza alimentare e la provenienza certa a km0 che Coldiretti ha proposto riscontrando condivisione e la Regione Lazio sembra sia d’accordo ad attuare. “Siamo pronti a scendere in piazza – ha aggiunto Lisi - ed avere l’appoggio dei rappresentanti istituzionali del territorio non può che farci piacere oltre che contribuire a far comprendere agli industriali che la partita è di tutti, consumatori compresi, che vogliono sapere il latte che acquistano da dove arriva”.  Insomma lo stato di agitazione continua ad essere aperto e non si escludono proteste eclatanti se a stretto giro non arriveranno notizie nuove e positive per gli imprenditori agricoli”. Il settore in Ciociaria ha subito un tracollo imponente:nel 2003 le stalle attive in provincia di Frosinone erano 1.100 e consegnavano 650 quintali al giorno grazie a 83.000 capi; oggi non sono neppure 1.000 le aziende attive e consegnano circa 402 quintali ma continuano a muovere però un indotto davvero considerevole dando lavoro in modo consistente ed in moltissimi casi rappresentano l’unico introito familiare.

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