“In questi giorni assistiamo a varie analisi che arrivano da più parti e che riguardano la crisi dell’agricoltura.Credo sia il caso di fare chiarezza e, allo stesso tempo, illustrare qual è la situazione che noi della Coldiretti abbiamo fotografato per sviluppare un ragionamento concreto”. Inizia così la nota del direttore provinciale della Coldiretti di Frosinone, Gianni Lisi che aggiunge: “Come Coldiretti crediamo alla “concertazione progettuale”per poter costruire una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori. Abbiamo, per questo, un nostro progetto che potrebbe essere sviluppato durante la legislatura regionale offrendo basi e garanzie anche per il futuro. In questi ultimi mesi avevamo indicato strade virtuose da fare che, purtroppo, non hanno, ad oggi, trovato rispondenze positive proprio in Regione. Questo va detto senza polemiche con nessuno ma per onestà. Oggi, però, inquadrati gli obiettivi e delimitate le responsabilità, dobbiamo darci i tempi per risolvere le questioni. Per esempio uno su tutti: il credito che rappresenta per le imprese un vero problema. Dobbiamo lavorare per diminuire il carico fiscale per le imprese attraverso la riduzione dell’IRAP di un punto percentuale e facilitare l’arrivo alla liquidità con risorse nuove messe a disposizione. In questo l’attuazione al Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 rappresenta la vera “finanziaria” del settore. Ma andando un po’ nel concreto riteniamo utile un nuovo metodo di lavoro nell’ente parchi o nella scelta di assi e misure da parte di Sviluppo Lazio, si dovrà tenere più presente le esigenze delle imprese agricole che troppo spesso nel passato sono state tagliate fuori. Il settore agricolo oggi è moderno, multifunzionale e attento al territorio e possiamo per questo lavorare in Enti importanti come quelli dei Parchi. L’eccesso della burocrazia, va eliminato a partire dagli uffici decentrati dell’agricoltura e magari trasformato in efficienza e semplificazione per le imprese del territorio. La frammentazione del tessuto imprenditoriale agricolo regionale e ciociaro, soprattutto, sia sul piano della produzione che di quello della trasformazione e commercializzazione, richiama la necessità di favorire con scelte decise, forme di fusione e concentrazioni, funzionali al miglioramento della competitività del settore agricolo e della filiera. In particolare attraverso una cooperazione più attenta al socio e al prodotto. La Regione non ha bisogno di nuove leggi in materia agricola ed agroalimentare, ma di “declinare” operativamente quelle esistenti: Legge sui distretti agricoli ed agroalimentari di qualità;Legge su “Agriturismo”;Legge sulla Filiera e gli accordi di Filiera;Legge sugli OGM;Legge su mercati di vendita diretta; Legge sulla divulgazione e informazione. Come Coldiretti, tra non molto organizzeremo una grande manifestazione regionale con la quale tornare su questi temi ai quali dedicheremo ampio spazio in un apposito documento dove verranno anche illustrati i nostri progetti e le nostre scelte da suggerire alla politica che riguardano, tra l’altro, la promozione delle identita’ e delle distintivita’ regionali. Allo stesso tempo, però, chiederemo tempi e modi di intervento chiari e precisi. Come Coldiretti sentiamo l’esigenza di ristabilire il confronto, interrotto da tempo, con la Regione Lazio su tutte le problematiche sociali, ed auspichiamo, inoltre, un deciso ed immediato intervento da parte della Regione Lazio nei confronti del Governo Nazionale in merito al reperimento dei fondi in favore delle aree regionali e, più in generale del Paese, beneficiare della fiscalizzazione degli oneri sociali (Contributi Agricoli Unificati). Vastissime aree del Lazio beneficiano di tale fiscalizzazione la quale, se non confermata, provocherebbe il definitivo tracollo di migliaia di imprese agricole ragionali, che riescono attualmente a sopravvivere proprio grazie, tra l’altro, a detta riduzione dei costi.
12 Ottobre 2010
“Concertazione progettuale”