“Quanto accaduto ieri e, reso noto dalla Guardia di Finanza, è l’ennesima prova che c'è chi gioca sull'equivoco e sulla mancanza di trasparenza per sfruttare il buon nome dei prodotti agroalimentari alterando etichette e regole su provenienza e qualità”. Così il direttore della Coldiretti di Frosinone, Paolo De Cesare, commenta l’avvenuta scoperta, da parte degli uomini delle fiamme gialle, della doppia etichetta per coprire la provenienza estera delle carni avvenuta a Frosinone. “Solo grazie all’attento e scrupoloso controllo degli uomini della Guardia di Finanza – ha aggiunto De Cesare – è stato possibile scoprire e segnalare questo tentativo di inganno che oltre a colpire gli allevatori onesti, inevitabilmente, sarebbe andato a discapito dei consumatori. Le continue violazioni delle normative vigenti in materia di igiene nella produzione e vendita delle sostanze alimentari, evidenziano la necessità di far rispettare le regole circa etichettatura e provenienza. L'indicazione di origine su tutti i prodotti rappresenta per Coldiretti una battaglia per la difesa dei consumatori, delle aziende agricole e dell'economia considerato che i falsi Made in Italy sottraggono alla nostra economia oltre 50 miliardi di euro all'anno”, conclude De Cesare che annuncia. A fine agosto chiederò un incontro ai vertici della Guardia di Finanza per ringraziarli di quanto quotidianamente fanno nel nostro territorio. Coldiretti Frosinone ricorda che esiste una lunga lista di prodotti stranieri chiamati con nomi italiani o di prodotti che fanno pensare al Belpaese ma in realtà sono realizzati con materia prima estera (dal latte nei formaggi alla carne di maiale per prosciutti e salami) senza che nessuno possa saperlo perchè non c'è l'obbligo di una chiara indicazione di origine in etichetta.
5 Agosto 2011
CONTRAFFAZIONI