Anche grazie all’intervento di Coldiretti l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) ha emanato una circolare in cui dichiara facoltativa l’applicazione delle nuove norme nel caso in cui la spedizione riguardi prodotti confezionati circolanti all’interno del territorio della Comunità Europea
Una nota dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) chiarisce che le norme, entrate in vigore il 1° gennaio e conosciute sotto il nome di e-bacchus, sono da considerare facoltative nel caso in cui la spedizione riguardi prodotti confezionati circolanti all’interno del territorio della Comunità Europea.
“Si tratta di un risultato importante – commenta David Granieri, presidente della Coldiretti di Roma e del Lazio – che accoglie le richieste avanzate dalla nostra organizzazione che per prima ha denunciato l’esasperazione della burocrazia nel settore vitivinicolo che, secondo uno studio realizzato da Coldiretti, costa alle imprese agricole 100 giornate di lavoro per adempiere ad una serie di normative che sommano oltre 70 attività amministrative verso ben 20 diversi soggetti spesso non coordinati tra di loro e richiedono alle imprese dichiarazioni, documenti, attestazioni, certificazioni o dati, frequentemente già forniti alla pubblica amministrazione. Uno spaventoso carico di oltre 1.000 norme per un totale di circa 4.000 pagine tra direttive, regolamenti, comunicazioni, note e decisioni europee, nazionali e regionali”.
“La nota del’ICQRF – precisa Aldo Mattia, direttore della Coldiretti di Roma – oltre a dichiarare facoltativa la norma e-bacchus nel caso di spedizione di vino confezionato, chiarisce che la compilazione del documento di accompagnamento dei prodotti confezionati potrà avvenire, fin d’ora, senza riportare le indicazioni previste a norma dell’articolo 31”. “In questo caso – conclude Mattia – è prevalso il buon senso invocato da Coldiretti. Per questa volta Coldiretti con i propri produttori non sarà costretta a sottostare ad una regola che si sarebbe inutilmente sovrapposta alle già numerosissime e spesso inutili e ridondanti norme che appesantiscono il lavoro delle imprese vitivinicole”.