Coltivazioni distrutte, raccolti persi, animali allevati uccisi e imprese agricole danneggiate. Coldiretti Frosinone lancia l’allarme cinghiali in particolare in riferimento alla zona compresa tra Anagni e Porciano, a ridosso della riserva naturale del lago di Canterno. A rischio non solo la sopravvivenza delle aziende ma anche l’incolumità di cittadini e agricoltori che si ritrovano i campi invasi da branchi di cinghiali con conseguenze disastrose sotto il profilo economico e ambientale, anche a livello di assetto idrogeologico del territorio e abbandono delle zone interne. Un problema che diventa ancora più evidente a ridosso delle aree protette dove gli ungulati si rifugiano alla ricerca di cibo.
“La sicurezza nelle aree rurali e urbane è ad alto rischio a causa del proliferare incontrollato dei cinghiali che ormai va avanti da anni – spiega Carlo Picchi, direttore Coldiretti Frosinone - I risarcimenti non possono essere la soluzione, serve urgentemente un serio piano di selecontrollo da parte degli ATC di Frosinone”. “Anche i sindaci possono fare la loro parte attraverso ordinanze di cattura e abbattimento – sottolinea Vinicio Savone, presidente Coldiretti Frosinone – Abbiamo immagini dei nostri associati con campi invasi da 50 cinghiali, serve una strategia immediata, efficace e risolutiva. Molti agricoltori sono stati costretti a cambiare colture, mentre altri, stremati, stanno abbandonando le aziende”.
Nel Lazio, Coldiretti stima che i danni a causa della fauna selvatica ammontino a oltre 7 milioni di euro di danni, di questi circa 4 milioni provocati dai cinghiali che, negli ultimi 10 anni, sono praticamente raddoppiati con alcune zone che hanno fatto registrare un incremento record del 200%.