23 Luglio 2010
PREZZO DEL LATTE

 Coldiretti occupa la Centrale del latte di Roma

La Coldiretti ha occupato dalle 3 di questa notte con un sit in pacifico la Centrale del Latte di Roma. A manifestare sono circa 300 allevatori della più grande organizzazione agricola nazionale, che contestano alla principale industria di trasformazione del latte laziale, associata ad Assolatte, di aver fatto saltare, in occasione del Tavolo presso la Regione, l'intesa sul prezzo del latte fresco nonostante la mediazione regionale e la disponibilità di altre industrie di settore. “Si tratta della seconda manifestazione - afferma Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti di Viterbo- che ci vede nell’arco di poco più di un mese davanti ai cancelli della Centrale. Non è più possibile andare avanti così e sentirsi presi in giro da quella controparte che oggi, in maniera a volte anche arrogante, pensa di detenere il monopolio del mercato senza tener in alcun conto i produttori. Quegli stessi produttori che stanno producendo con costi superiori ai ricavi e che se non ci sarà una netta inversione di tendenza rischiano di chiudere le proprie stalle. Oggi – prosegue Battistelli – abbiamo forse creato qualche piccolo disagio e ce ne scusiamo con i cittadini, che forse non hanno potuto trovare il latte del territorio sugli scaffali o al bar, ma la situazione è veramente grave, si tratta di non subire altre umiliazioni e di restituire la dignità a chi con passione fa il proprio lavoro per garantire qualità, sicurezza alimentare e territorialità del prodotto”.
 “La vertenza che vede contrapposta da un lato la Centrale e dall'altro i produttori sulla delicata questione del prezzo, dichiara Leonardo Michelini presidente della Coldiretti di Viterbo,  proseguirà fino ad un risultato tangibile per i produttori, ed oggi è la prima volta che il latte della centrale non è sulla tavola dei romani. La presenza convinta di tanti allevatori giunti, senza preavviso e alla spicciolata, dopo aver saputo dell’iniziativa messa in campo da Coldiretti, dimostra lo stato di esasperazione in cui versa il settore che vede una chiusura totale ai produttori i quali chiedono un aumento di pochi centesimi del prezzo del latte (attualmente a 35,7 centesimi/litro), per sopravvivere, mentre il latte della Centrale ha avuto un incremento di 10 centesimi al dettaglio passando da 1,49 a 1,59 euro /litro. E' una sproporzione inaccettabile. Voglio ringraziare – termina Michelini – la sensibilità della Presidente della Regione Polverini, dell’Assessore all’agricoltura Birindelli, del Presidente della Commissione Agricoltura Battistoni e del Sindaco di Roma Alemanno che hanno dato il fondamentale contributo alla riapertura del tavolo sul prezzo del latte che si terrà martedì 27 luglio. Se non si sbloccherà la situazione, a questa azione ne seguiranno altre e non andremo via fino a risultato ottenuto".  La palla passa ora in mano alla politica che dovrà mediare tra le improcrastinabili esigenze dei produttori e l’atteggiamento rigido dell’industria che rischia di far scomparire un settore fondamentale dell’economia agricola di questa regione.

Interviste e riprese sono a disposizione del pubblico sul sito: www.pixeltv.it.

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