5 Ottobre 2016
OLIO EXTRAVERGINE OLIVA


 
“Si preannuncia come una stagione nella media. Dagli incontri che ho avuto in questi ultimi giorni con gli olivicoltori è trapelato un cauto ottimismo sulla quantità del raccolto”. Giuseppe Iacomini, direttore della cooperativa Battisti di Vetralla, si mostra fiducioso rispetto alle attese dei produttori di olio extravergine di oliva della provincia di Viterbo. Le sue, elaborate sulla base di informazioni raccolte sul campo, sono previsioni tuttavia confortanti nell’imminenza di una stagione che si annuncia necessariamente ridimensionata rispetto ai fasti della precedente, eccezionale sia per quantità che per qualità. “La scorsa campagna è stata fantastica in tutti i sensi. Quest’anno – aggiunge Iacomini – puntiamo a stabilizzarci, come normale che sia, sulla media. Speriamo solo che le condizioni climatiche siano favorevoli e che le temperature scendano sensibilmente per abbattere il tasso di umidità. Tireremo le somme alla fine della raccolta che inizierà, a seconda delle diverse cultivar, nei prossimi giorni e comunque entro la metà del mese”. Le previsioni indicano per Viterbo, provincia che annovera le Dop Canino e Tuscia, una sostanziale stabilità, in controtendenza rispetto al dato regionale del Lazio dove quest’anno la produzione di olio extravergine (dati Ismea – Unaprol diffusi da Coldiretti) si attesterà a 13.570 tonnellate, con una diminuzione di 7.307 tonnellate (-35%) rispetto alla campagna 2015. “Le previsioni sulla tenuta del settore sono rassicuranti. Merito anche – commenta Mauro Pacifici, presidente provinciale Coldiretti – dei nostri olivicoltori che hanno proceduto nei tempi indicati ai trattamenti necessari a prevenire, o comunque a contenere, gli attacchi della mosca olearia”. “Il vero nemico quest’anno sono stati gli agenti climatici e gli sbalzi di temperatura che in qualche caso hanno inibito la fioritura delle piante. La certezza è che comunque il nostro olio – aggiunge Alberto Frau, direttore provinciale della Coldiretti – sarà anche quest’anno all’altezza degli elevati standard di qualità che ne fanno il principale valore aggiunto. Certo, un litro di olio costerà qualcosa in più rispetto allo scorso anno, ma è preferibile continuare ad usare extravergine di qualità di origine certificata, magari riducendone i consumi, piuttosto che cambiare abitudini di spesa e indirizzarsi verso prodotti venduti a buon mercato – conclude Frau – ma che non garantiscono qualità, né certezza sulla provenienza”.    

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