23 Gennaio 2015
IMU

 IMU: l’incoerenza del criterio di calcolo genera tensioni

Migliaia di aziende agricole non riusciranno a rispettare la scadenza della prima rata dell’Imu, fissata per il 26 gennaio dopo che la seconda sezione del Tar del Lazio ha deciso di non confermare la sospensiva del decreto che fissa il pagamento dell’Imu per le zone montane entro il prossimo lunedì. È quanto afferma Coldiretti Rieti sottolineando che una scadenza in tempi così ravvicinati viola il principio della collaborazione sancito dallo Statuto del Contribuente. "Far pagare l’Imu sui terreni in base all’altitudine in cui si trova il palazzo comunale - afferma Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti di Rieti - introduce una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario. L’applicazione del sistema altimetrico prevede che a pagare siano le aziende il cui palazzo comunale si trova sotto il 280 metri, anche se i terreni sono ad altezze superiori. Nella nostra provincia molti Comuni si trovano nel fondo valle e i terreni sono ad altitudini maggiori e finiranno con il dover pagare l’Imu, mentre il loro vicino è magari esentato perché la casa del Comune si trova ad altezza superiore.
L’incoerenza del criterio di calcolo genera tensioni sul territorio e – afferma Battistelli – rischia di attenuare l’importanza della positiva scelta di differenziare l’imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che continuano a godere, in zone montane o di collina sopra i 280 metri, della esenzione Imu. È perciò indispensabile – conclude Battistelli – mantenere l’impegno a rivedere anche per il 2014 le evidenti incongruenze nei criteri per la delimitazione dei terreni agricoli in base all’altitudine.
Anche perché i tratta di cifre importanti. Secondo elaborazioni di Coldiretti, infatti, un’azienda di un imprenditore coltivatore diretto con una media di dieci ettari, con colture di seminativi, frutteti, vigneti e bosco, nelle zone collinari e montane dovrà pagare mediamente una Imu di 1.500 euro all’anno.

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