27 Aprile 2017
CASTELLI ROMANI

“Il bilancio dei danni è pesantissimo. Vigneti, piantagioni di kiwi, frutteti, ortaggi. Una vera e propria caporetto per la nostra agricoltura. E dire che non abbiamo ancora finito il monitoraggio sul territorio e i sopralluoghi nelle aziende. Un colpo così duro proprio non ci voleva”. Elvino Pasquali, segretario di zona della Coldiretti dei Castelli Romani e Roma Sud, è amareggiato. Gli effetti del ciclo di gelate che ha raggiunto il culmine nella notte tra venerdì e sabato scorsi sono devastanti. Il brusco abbassamento delle temperature ha bruciato le gemme e le fioriture primaverili, compromettendo un patrimonio agricolo di primissimo valore e di assoluta qualità. Il freddo delle scorse notti ha sterminato intere piantagioni di kiwi, anche della varietà giallo, oltre ad avere “cotto” i tralci dei vigneti dei Castelli. La devastazione è estesa sull’intero comprensorio. L’entità dei danni, pur variando a macchia di leopardo, è rilevante ovunque, da Colonna a Frascati, Velletri, da Lariano a Marino, Ciampino fino a Ardea e Nettuno. La perdita di raccolto è stimata intorno al 50, anche 60%. I vitigni più colpiti sono il Cacchione, vanto di Nettuno e quelli della tradizione vitivinicola romana come Malvasia di Candia e Trebbiano, ma anche Montepulciano, Syrah e Merlot. Le conseguenze saranno nefaste per l’indotto degli imbottigliatori e delle cantine private e sociali. La mancanza di prodotto influirà negativamente su tutta la filiera e avrà pesanti ripercussioni sul lavoro e sui redditi. Le perdite in vigna sono ingenti, soprattutto se si considera che la mancata produzione si conteggia sul biennio, dunque anche sulla prossima annata. E nel bilancio non sono ancora computati tutti i danni subìti dai frutteti. Per eccesso di scrupolo Coldiretti attenderà un’altra settimana per quantificare la reale portata degli effetti sui pescheti, mentre già oggi si può dire addio almeno alla metà dei raccolti di susine, kiwi e ciliegie. “Dobbiamo concludere in fretta la fase della ricognizione. Siamo già in contatto con i sindaci e gli assessori all’agricoltura dei comuni colpiti dalle gelate, titolati ad avviare la procedura di richiesta della calamità. Invito i titolari delle aziende danneggiate – aggiunge Roberto Scano, direttore della Coldiretti di Roma – a produrre presso gli uffici dei rispettivi comuni di residenza l’autocertificazione dei danni subiti, che è importante per ottenere i risarcimenti in caso di accettazione della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità. I nostri sportelli sono a disposizione per ogni attività di consulenza e assistenza”.

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